OPERE DI MIGLIORAMENTO SISMICO = EDIFICI PIU’ SICURI
I terremoti iniziati ad agosto rende ormai imprescindibile un’attenda analisi della situazione immobiliare. Cosa fare e come rendere più sicure le nostre abitazioni, in un territorio fortemente a rischio.
A seguito degli ultimi eventi sismici, a partire da quelli del 24 agosto u.s., con coinvolgimento notevole delle aree del centro Italia e in particolare di alcune zone del Lazio, delle Marche, dell’Umbria e dell’Abruzzo, hanno, fin da subito, messo in risalto le vulnerabilità di edifici ordinari (datati) in muratura e/o in pietrame, integrati talvolta da strutture (disomogenee) miste in calcestruzzo armato, tali da causare danni significativi alle partiture strutturali (verticali ed orizzontali).
Dopo gli ultimi studi (vedasi post sisma abruzzo 2009) e a seguito delle innovative direttive sulla tecnologia delle costruzioni e delle ricostruzioni, si è evidenziato, senza ombra di dubbi che gli interventi remoti o da poco eseguiti, di riparazione post sisma e/o di ristrutturazione per vetustà, con utilizzo di strutture pesanti soprattutto in copertura, hanno provocato, laddove le partiture murarie portanti evidenziavano carenze costruttive (sia per tipologia che per caratteristiche dei materiali impiegati), danni accentuati di spanciamento, di crollo parziale fuori dal piano, di collasso strutturale per schiacciamento e in ogni caso lesioni passanti isolate o diffuse sulle murature portanti perimetrali sprovviste di chiavi / catene tiranti in acciaio e/o di eventuali interventi di miglioramento sismico con l’impiego di intonaci armati con rete elettrosaldata su entrambi le pareti (interne ed esterne tra loro opportunamente collegate).
Nell’ottica di alcune situazioni di pronto intervento con provvedimenti per ripristinare l’esito di agibilità e/o della futura riparazione dei danni con opportuna progettazione e con l’auspicio di intervenire per migliorare le condizioni di sicurezza dei nostri edifici, si consiglia vivamente a chi si trova in condizioni di danneggiamento per edifici con caratteristiche di cui sopra, di effettuare una adeguata indagine geologica per comprendere la tipologia del terreno sottostante a tale manufatto, successivamente un’idonea verifica di vulnerabilità sismica totale di tipo analitico (analisi dettagliata e precisa di tipo materico strutturale degli elementi che costituiscono il fabbricato) e nella fase progettuale definitiva (per riparare i danni dal terremoto), calibrare con oculatezza gli interventi di riparazione del danno e rientranti nella tipologia di miglioramento sismico, per adeguare totalmente o almeno parzialmente il manufatto nelle zone più deboli e con l’impiego di interventi mirati e da ritenersi strutturalmente esaustivi.
Tali interventi edili post sisma (indirizzati laddove vi sono ovviamente dei danni significativi), tipo cerchiature verticali o cordolature orizzontali, scuci e cuci con materiale omogeneo all’esistente, apposizione di cavi in acciaio detti catene/chiavi tiranti, intonaci realizzati con reti elettrosaldate a maglie regolari e collaboranti su pareti interne ed esterne, tra loro unite tramite spezzoni in acciaio opportunamente e regolarmente saldati, etc. etc. …
Vengono ormai ritenuti (da tutti i Progettisti e dagli Organi preposti al controllo) i più appropriati ed efficaci, da perseguirsi per una adeguata riparazione del danno e per un conseguente miglioramento (sismico) della struttura, senza altresì danneggiare e/o indebolire minimamente altre parti portanti dell’edificio.
Geometra Luca RICCI – TECNOSTUDIO – Tolentino (MC) tel. 0733 – 971796 ufficio 348 – 3419797 portatile
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